La magia si nasconde anche nel parco dietro casa. Ciò che ci è famigliare spesso vive accanto a ciò che è davvero straordinario, basta avere occhi per vederlo.
Così recita il risguardo di The Fox Wish, il picture book nato nel 2003 dal talento della coppia Kimiko Aman/Komako Sakai per Poplar Publishing, in catalogo per Chronicle Books da marzo 2017.


I lettori di Kira Kira ormai conoscono bene il lavoro della Sakai, meno conosciuta invece è la penna di Kimiko, autrice di molti libri per bambini e vincitrice di importanti premi come il Noma Children’s Literature Award. Questo albo in particolare, ha vinto il Japan Picture Book Award.


Kimiko, nata in Manchuria e ora residente a Kyoto, deve essere particolarmente legata alle volpi. Le troviamo infatti nelle copertine di altri suoi lavori.

                                                        

Le volpi hanno in realtà un ruolo centrale del folklore giapponese. La convivenza armoniosa fra uomo e volpi nel Giappone antico è la culla da cui sono nati vari miti e leggende su queste creature. Dotate di grande intelligenza e longevità, si dice che le volpi abbiano la capacità di sviluppare poteri soprannaturali, come quello di assumere sembianze umane. Sono legate a Inari il kami della fertilità, dell’agricoltura e del riso. Tranne che in alcuni casi, i kami non sono proprio divinità, ma oggetti di venerazione della fede shintoista. La parola kami rende onore a spiriti nobili e sacri, rispettati per la loro virtù.


E un riferimento ai kami c’è anche in questo albo, il cui titolo originale è Kitsune no Kamisama きつねのかみさま traducibile come La dea delle volpi (sama è un onorifico che significa sommo o supremo).
È interessante notare come nella versione francese, La fée de renards, edita da L’Ecole des loisirs, il kami/dio si sia trasformato in fata, più vicina all’immaginario europeo.

Mentre nella versione americana di Cronicle Books, di cui parliamo qui, si punta l’attenzione sui desideri. Che come avete scoperto con Rumer Godden in questo post, sono davvero potenti.

Ma chi è questa fata/dea che realizza i desideri delle volpi? La storia ruota attorno ad una corda per saltare lasciata nel parco. Mentre fa merenda, Roxie si ricorda improvvisamente di averla dimenticata ed esce con il fratellino per recuperarla. In questa tavola troviamo l’unico riferimento visivo al Giappone che ci racconta un’appartenenza culturale. La bambina infatti indossa le scarpe solo per uscire, le trova accanto al gradino, vicino alla porta, come nelle case giapponesi. Per il resto la storia non ha riferimenti geografici precisi.

Apro una piccola parentesi su questi piccoli “omaggi” culturali, una delizia da scovare negli albi illustrati giapponesi. Uno dei miei preferiti è all’interno dell’albo edito in Italia da Babalibri, La famiglia Topini va a scuola di Kazuo Iwamura. Nello specifico la tavola in cui la mamma Topini prende un tè “giapponese” mentre pensa a come far andare a scuola i suoi piccoli.



Ritornando alla nostra storia, scopriamo che  la corda non è più appesa al ramo, i bambini però sentono delle risate in lontananza.
Ed ecco l’incontro con l’inaspettato. Dieci piccole volpi stanno saltando la corda, con pessimi risultati perché inciampano nella loro stessa coda. La scena è divertente e al piccolo Lukie scappa una risata: è il momento dell’incontro.

– Non è che per caso siete in grado di insegnarci a saltare la corda? – Si domandano le volpi. Si, basta tenere la coda all’insù e le capacità ginniche delle piccole kitsune hanno un subitaneo miglioramento!

Quando il cielo diventa color pesca e non c’è più abbastanza luce per saltare, scopriamo la magia che ha fatto avverare il desiderio della piccola volpe. Anche lei si chiama Roxie e aveva appena desiderato qualcosa con cui giocare, quando ha trovato una corda per saltare appesa ad un ramo… e sul manico c’era scritto il suo nome!
La Roxie-bambina e la Roxie-volpe si salutano con un nuovo desiderio. Incontrarsi per giocare ancora. Sarà di certo così, perché alla Roxie-bambina piace veder avverare i desideri.

È ora di tornare a casa. La luce è dorata, l’aria calda e i bambini sono silenziosi.
” Poi desiderai di fare una gara di corsa con lui. E lui desiderò di vincere”.

The Fox Wish ha la ricetta perfetta per un albo illustrato. Il quotidiano che si mescola con la meraviglia. La magia che è dietro l’angolo, pronta per essere vista. Gli animali che possono parlare e interagire con il bambino in un gioco che li fa saltare nel tempo del sogno. Le tavole di Komako Sakai, con pittura acrilica, cere e il cesello in punta di biro, completano l’opera con pochi colori efficaci. Un verde di bosco, i colori della terra, e il suo inconfondibile nero a completare il tutto.
C’è solo un nastro fuxia a contrasto di colore. E’ il nastro di Roxie. Ma è giusto così, lei infondo è una dea/fata.

Un’ultima parola sulla versione Chronicle Books. Bellissima la cover che riprende una delle tavole più significative, quella i cui i bambini, protetti dal tronco di un albero, guardano con stupore il gioco delle volpi. Ne vediamo un particolare nella sovra-copertina, tutta la tavola, senza testo, si può ammirare come un piccolo quadro, togliendola e girando il libro. Chronicle, editore attento, si ricorda di citare nella biografia della Sakai che troviamo nel risguardo, il recentissimo premio ricevuto da Nati per leggere.

 

*NB Mi scuso per i colori in alcune delle fotografie, che non rispettano i verdi di Komako Sakai nel libro. Un buon motivo per correre ad acquistarlo!