Oggi la nebbia è un muro bianco. Le foglie del mio acero giapponese sono diventate rosse, ma sembrano tristi. Gli racconto allora una storia che del Giappone ha i colori, i profumi, i suoni, i sapori. Una storia nata in Spagna, ma che a me è arrivata nella versione francese di Belin Jeunesse, grazie allo sguardo attento di chi mi conosce bene, mia maestra nella ricerca costante dei libri più belli.
L’enfant et le bonsaï è un piccolo albo prezioso. Pagina dopo pagina le figure, con le sfumature degli inchiostri e le trame dei tessuti, raccontano il Giappone della tradizione.
I personaggi muovono passi leggeri sul tatami con i loro meravigliosi kimono, mentre aprendo i fusuma che danno sul giardino, scorgiamo laghetti di pesci rossi, gru, alberi di bambù e fiori di ciliegio. E tra gli elementi della tradizione del Sol Levante raffigurati in questa storia, c’è n’è uno funzionale al racconto, il bonsai.
Yoshi è affascinato dal vicino che in giardino cura un piccolo alberello, proprio come la sua mamma cura lui, tagliandogli i capelli e nutrendolo. A primavera il vicino è soddisfatto, l’alberello è fiorito e gli dice : “- ora sei veramente un bonsai!-“.
Yoshi vuole diventare un bonsai, spera che i fiori spuntino anche sulla sua testa e sul suo naso, allora anche lui avrà compiuto il suo percorso e la mamma, guardandolo dolcemente, gli dirà le stesse parole. In un giorno di temporale però, osservando i grandi alberi sferzati dalla pioggia torrenziale, Yoshi penserà che sono davvero fortunati, perché non hanno bisogno di nessuno per lavarsi e nutrirsi.
Sarà così anche per lui, proverà a fare tutto da solo.
Un racconto d’infanzia che narra l’emozione di crescere, che mostra come bambini siano filosofi naturali, dotati di strumenti innati, semplici e profondi, per comprendere sé stessi e il mondo.
Le figure sono dello spagnolo Luciano Lozano, artista freelance con base a Barcellona. L’edizione originale di questa storia, El potador dei bonsáis, è uscita nel 2015 per l’editore spagnolo Tres tigres tristes e ha vinto il premio El dragón lector Award per il miglior libro illustrato di quell’anno. L’albo di Lozano, El senõr H, è stato tradotto in giapponese da Kodansha.
Il mio acero ha ancora bisogno di sole, ma io mi sento decisamente meglio.
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