Ieri ho guardato un film che mi ha regalato una cara amica, uno spirito affine che mi consiglia sempre opere piene di poesia. Il film in questione è Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase tratto da un romanzo di Tetsuya Akikawa, ancora inedito in Italia. La storia delicata, commovente, narra di un incontro di solitudini diverse e di un tema difficile. La signora Toku saluta i ciliegi che fioriscono e sa ascoltare la voce dei fagioli rossi mentre prepara la marmellata an. Il film, inquadratura dopo inquadratura è tutto un susseguirsi di piccoli scorci di quel Giappone che piace a me, quello che ho visto nei miei viaggi, quello in cui ad ogni angolo ci sono piccoli momenti di estasi visiva, di meraviglia regalata. Senza grandiosità, senza sfarzo, solo la semplice bellezza di qualche vaso di fiori appoggiato al muro di una casa in una piccola stradina silenziosa.

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Qui lo cito perché mi è capitato di vederlo (ma le cose capitano davvero per caso?) proprio nel fine settimana in cui volevo parlarvi dell’illustratrice Junko Nakamura e dei suoi libri, che di quei semplici momenti di bellezza sono pieni. Chiudo la parentesi, con un altro dono inaspettato di questo film, la scena in cui la ragazzina (una dei tre protagonisti assieme a Toku e al venditore di dorayaki) va in una biblioteca pubblica (ricavata all’interno del vagone di un treno fermo su un prato). Qui un bambino le chiede di leggerle un albo illustrato, Yoru kuma (Orsetto notturno di Komako Sakai di cui vi ho parlato qui) che poi la ragazzina si porta a casa… Ritrovare un picture book tanto amato, citato in un film.. non mi era ancora capitato.

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Junko Nakamura, nata a Tokyo, ora vive a Parigi. Sul suo profilo nel sito delle edizioni MeMo, leggiamo che ama i disegni dei bambini, i vecchi libri per ragazzi, i gatti e la natura. L’ho incontrata per la prima volta sugli scaffali della Libreria per Giannino Stoppani, dove ho trovato l’albo Au fil du temps.

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Sembra un quaderno prezioso con la sua cucitura a filo; ripercorre le stagioni usando in bicromia il nero con il giallo per la primavera, con il verde per l’estate, con il rosso per l’autunno e con il blu per l’inverno. E’ un catalogo di oggetti e di momenti, di cose da fare e di cose che succedono.

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In primavera l’aria si addolcisce, c’è molto lavoro da fare in giardino. Si possono fare coroncine con i fiori, si decorano le uova e nelle belle giornate si fanno i pic-nic.

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In estate sul bordo della finestra cresce in fretta un alberello di avocado, c’è il profumo della menta con cui si preparerà il tè, c’è un vaso di erbe di campagna, l’edera e un gatto nero, che scopriamo essere voce narrante del libro.

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L’autunno è tempo di raccolta, di mele per fare la marmellata e di foglie da conservare in un quaderno, di frutti di bosco per cucinare e decorare e poi, presto sarà Natale.

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IMG_6243 Un giorno l’inverno comincia, i fiocchi di neve hanno forme diverse, e i mirtilli, blu come questo inverno, servono per lo sciroppo, per la confettura e per i muffin. La sera, al gatto e alla bambina, piace restare in casa, al caldo, a leggere e a giocare.

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Sempre editi da MeMo, altri due albi illustrati vanno a raccontare due momenti speciali, quello di una giornata di pioggia in Quand il pleut e quello del risveglio in Ce matin.

IMG_6225 In Quand il pleut, la pioggia sveglia un bambino dal suo pisolino pomeridiano. Anche qui non vediamo volti, i personaggi sono stilizzati e l’attenzione è tutta per le sensazioni e per i particolari della natura.

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Il profumo buono in giardino mentre piove, la terra che assorbe l’acqua, il gusto della pioggia sulla lingua.

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E poi la schiarita, le gocce brillano sui petali dei fiori, le pozzanghere sono specchi. Qui il gatto nero, con la pioggia o con il sole, rimane a fare la siesta mentre il cane dopo la pioggia esce subito a giocare. Ed è proprio il cane l’amico mattiniero che va a svegliare l’orso protagonista di Ce matin.

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E’ una mattina tranquilla, ci si sveglia dopo un buon riposo, si fa colazione con le tartine al miele che fanno venire subito l’ispirazione. Al mattino è tutto così fresco e bello e c’è sempre tempo per salutarsi con una coccola e poi uscire per una passeggiata.

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Sono storie che ci fanno fermare, sono storie che ci fanno prendere un tempo per annusare, gustare, guardare, ascoltare. E’ un tempo lento, come quello dilatato dell’infanzia di cui spesso ricordiamo con forza sensazioni legate ai sensi. Odori, sapori, suoni.

IMG_6246Intorno a questi ricordi d’infanzia sono costruite le storie di Envies d’enfance, scritte da Stéphanie Rigogne -Lafranque e illustrate da Junko Nakamura.

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Sette storie che raccontano di passeggiate nella neve, di giochi in giardino, di merende in pomeriggi solitari, e serate in cucina con la mamma, con le sue canzoni dolci e i profumi rotondi di vaniglia, cardamomo e miele che fanno passare la paura della notte. Accompagnano le brevi narrazioni, 55 deliziose ricette e le delicate illustrazione di Junko Nakamura, sempre realizzate con la tecnica di impronte con carte ritagliate. Junko lavora spesso con i bambini, realizzando atelier a scuola e insegnando questa tecnica . Potete vederla all’opera in una scuola materna in questo video.

creailtuolibroIl frutto degli atelier che Junko Nakamura, con Odile Chambaut, propone ai bambini è raccolto in un libro di progetti per la realizzazione di libri artigianali,  in Italia grazie all’editore Terre di Mezzo con il titolo di Crea il tuo libro! Potete scoprire di più su questi atelier nel loro blog.


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