Come ogni anno, la visita alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna è immancabile. Sono passati più di 10 anni da quando, prima studentessa, poi stagista, poi bibliotecaria, faticavo per avere un biglietto e potermi riempire gli occhi di libri e le borse di cataloghi. Ora alla Fiera ho un pass che mi spetta di diritto e le camminate fra i corridoi dei padiglioni sono diventate corse fra un impegno e l’altro.
Nel corso degli anni poi i miei interessi sono mutati, le mie conoscenze si sono ampliate e il mio gusto si è affinato. Riesco quindi a districarmi fra la miriade di sollecitazioni visive e ad andare dritta alla meta.
La visita ufficiale del lunedì mattina è dedicata a percorrere il corridoio A del padiglione 29, dove, dopo la Corea, troviamo l’editoria giapponese. Saluti di rito a chi oramai mi conosce, raccolta dei nuovi cataloghi e poi un’immersione nelle novità, nelle eccellenze storiche che ho scoperto di recente e che non avevo ancora approfondito, e nelle figure dei giovani esordienti.
Quest’anno gli editori presenti in Fiera erano: BL, Bronze, Child  Honsha, Froebel-Kan, Fukuinkan Shoten, G. Grape, Kaisei-sha, Kodansha, Koguma, Poplar, Suzuki, Tokuma. Molti di questi raccolti nello stand del Japan Foreign-Right Centre (JFC).

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Visita graditissima allo stand Kaisei-sha che quest’anno festeggia gli 80 anni di presenza nel mercato editoriale e li mostra attraverso il racconto visivo dei premi ricevuti a livello internazionale per gli albi illustrati, i romanzi, attraverso i riconoscimenti agli autori e agli illustratori, le traduzioni prestigiose e alcune tappe fondamentali come quella del 1974, quando questo editore è approdato per la prima volta alla Bologna Children’s Book Fair.

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Scorrendo il depliant illustrativo distribuito allo stand, troviamo una lunga lista di nomi ben conosciuti, pietre miliari per chi si occupa di letteratura per ragazzi giapponese: Miyoko Matsutani, Sato Satoru, Suekichi Akaba, Taro Gomi, Seizo Tashima, Taro Miura, Komako Sakai, Nahoko Uehashi, fino ad Akiko Miyakoshi, vincitrice quest’anno della menzione nella sezione Fiction del BolognaRagazzi Award con Walking home through the night.

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Chiudono la presentazione le parole del presidente Masaki Imamura, che quest’anno ho avuto il piacere di conoscere. Ve ne propongo la lettura, fornisce una chiara idea del perché questo editore ha realizzato così tanti successi dal 1936 ad oggi.

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IMG_5212Al party per i festeggiamenti dell’anniversario,  ho ricevuto in dono una deliziosa convenzione di mochi, tipici dolcetti fatti di riso dolce, con il packaging di Taro Gomi. Un vero tesoro, con il gusto giapponese delle cose fatte bene.

A seguire un giro da Fukuinkan, un editore storico che dagli anni ’50 ha realizzato diverse pubblicazioni a cadenza mensile: riviste per le mamme, pubblicazioni a carattere scientifico e la collana di picture books KODOMO NO TOMO. Oltre a questo tanti famossimi albi, tuttora long sellers in Giappone (come Guri to Gura ad esempio), oltre alla pubblicazione di eccellenze da tutto il mondo. Mi sono soffermata in particolare alla sezione dello stand dedicata al lavoro di Akiko Hayashi, illustratrice che è al centro di un progetto che vi  svelerò a breve e che sarà ospitato dalla Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani.

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Allo stand dedicato alla sezione children books del grande editore  Kodansha, tanti albi meravigliosamente illustrati, come quelli di Hideko Hise e Yoko Kitami e una bellissima edizione della saga dei Koropokkuru di Satō Satoru, il primo racconto della letteratura per l’infanzia contemporanea giapponese (1959).

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Più avanti troviamo la Creators Factory Tokyo organizzata da Takashi Asayama. Si tratta di un gruppo che sostiene il lavoro di illustratori che vogliono avere visibilità alla Fiera del Libro. Si propone di creare occasioni di incontro con editors ed editori.

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Diversi lavori interessanti, come gli acquerelli di Natsuki che mi hanno colpito perché raffigurano appunto i Koropokkuru, piccole creature nei racconti nel folclore degli Ainu, le popolazioni indigene del Giappone del nord. La parola significa piccole persone che vivono sotto le grandi foglie della pianta di fuki.

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Quest’anno era possibile anche acquistare due diversi albi illustrati (titolo in inglese e giapponese). Io ho portato a casa Birthday Party at Night di Yoshiko Kitani, la storia di una piccola pasticcera e dei suoi speciali cappelli.

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Da Bronze quest’anno troviamo l’ultimo picture book di Komako Sakai, Hina & the Lost Kitten, oltre ai lavori di Tupera Tupera, Taro Gomi, 100% Orange fra gli altri.

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La quarta di copertina del catalogo 2016 è una divertentissima illustrazione di Shinsuke Yoshitake: classe 1973, tradotto in 8 lingue, ha catturato l’attenzione di lettori in tutto il mondo con il suo sorprendente sguardo sulla vita quotidiana. Da tenere d’occhio. Qui immagina, con un gioco di parole tratto da un suo albo del 2013, che il palazzo di  Bronze “might be like this”.

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Mi sono soffermata sul padiglione 29, citando i principali editori, per un viaggio più completo, occorre spostarsi al padiglione 25 per ammirare i capolavori di Katsumi Komagata alla One Stroke, e fare un giro al padiglione 26, dove si trova lo stand Iwasaki Shoten con molti albi (tra cui quello della scoiattolina di Erie Sonoda che avete visto nella preview dello scorso post) activity books e divulgazione.

Anche quest’anno diverse presenze di artisti giapponesi alla Mostra degli illustratori. Segnalo in particolare oltre ai già citati acquarelli di Natsuki,  il lavoro di Tomoko Inaba con le sue figure in giallo, rosso e nero, da” ritagliare e montare” e Tomo Miura con i suoi buffi bambini dalle guance colorate

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IMG_5364Concludo il reportage con un evento a me particolarmente caro. Ovvero la presenza di Akiko Miyakoshi nel programma delle dediche al Bookshop internazionale del Padiglione 26. E’ stato emozionante conoscere una delle mie beniamine, il cui lavoro seguo dalla sua vittoria al Nissan Picture Book Grand Prix nel 2009 e di vederla entrare in libreria accompagnata da Mr Imamura in persona, con cui ho prontamente fatto una foto ricordo.

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